I Viaggiatori dello spazio: il popolo dei Gioviani e dei Saturniani,
stasera per la giornata dedicata agli argomenti del mio libro vi presento i cupi e misteriosi Saturniani…
Eccovi un estratto del mio primo libro, un abbraccio grande…
stasera per la giornata dedicata agli argomenti del mio libro vi presento i cupi e misteriosi Saturniani…
Eccovi un estratto del mio primo libro, un abbraccio grande…
“….Dopo millenni di evoluzione e crescita dell’ecosistema su Giove e Saturno si svilupparono due specie Umanoidi e Autocoscienti e con un quoziente intellettivo assai acuto e sviluppato. La loro maturazione intellettuale e spirituale nel corso dei millenni, arrivò a tal punto, che la loro coscienza e l’anima riuscì a mettersi in contatto diretto, con la Sorgente da dove tutto nasce, il Dio Universale. Dio ispirava soluzioni e verità, a entrambi i popoli nativi di Giove e Saturno, che dialogavano con esso in silenzio e mentalmente, grazie ad un’attenta meditazione spirituale, erano coordinati telepaticamente con il Creatore di tutto ciò che esiste.
Si fecero chiamare, dagli altri popoli del sistema solare i viaggiatori dello spazio: Il popolo dei Gioviani e dei Saturniani. La rivoluzione intorno al Sole di entrambi i pianeti, che determinava un anno sia Gioviano che Saturniano era assai lenta, ne consegue il fatto che i due popoli svilupparono una notevole longevità, un ritmo di crescita lento, e un’aspettativa di vita assai più lunga, rispetto agli altri popoli del sistema solare.
Il popolo dei Saturniani si sviluppò, grazie all’evoluzione attraverso i secoli e i millenni di una specie Umanoide assai Intelligente e Autocosciente, di origine rettile, autoctona del pianeta Saturno.
I Saturniani erano Esseri Umanoidi Autocoscienti provvisti sempre di braccia e gambe come i Venusiani e i Marziani e camminavano con il tronco eretto. Avevano la pelle bianca color latte, pallida e molto chiara. Sia i maschi che le femmine avevano il corpo glabro, senza peli, e non erano provvisti di capelli né di barba. Erano alti, slanciati di corporatura robusta e di bello aspetto, decisamente attraenti e affascinanti, arrivavano quasi a tre metri di altezza. Il fisico era sinuoso, sensuale, asciutto, simmetrico, armonioso, regolare e proporzionato, avevano un cranio serpentiforme rivolto verso l’alto, espanso e dolicocefalo. Gli occhi erano molto grandi ed espressivi, assomigliavano a quelli di un rettile, poiché avevano l’iride verticale, riflettevano tutti i colori dell’arcobaleno. Tuttavia spesso gli sguardi dei Saturniani erano molto freddi, arcigni e misteriosi. I nasi erano piccoli e delicati, le bocche carnose, belle e morbide, tendenti al rosso, le orecchie erano grandi ed a punta.
La loro alimentazione era del tutto carnivora, al contrario dei Venusiani, non potevano tollerare e digerire un tipo di nutrimento vegetariano. Per via del fatto che erano del tutto carnivori avevano i denti canini più sviluppati, più grandi e affilati rispetto agli altri.
All’inizio dell’evoluzione i Saturniani abitavano in villaggi semplici, costruiti con la legna e l’argilla, vivevano di caccia e di pesca.
Nel corso di pochi millenni, si evolsero più velocemente rispetto agli altri popoli del sistema solare, in concomitanza con i loro vicini Gioviani, grazie ad un’intelligenza molto sviluppata, attenta ed acuta, soggetta ad accrescere nel tempo in modo impressionante, la loro evoluzione raggiunse infatti livelli elevati. Costruirono in tutto il pianeta, delle vere a proprie metropoli apocalittiche, futuristiche, computerizzate e robotizzate. Possedevano mezzi di trasporto elettrici e volanti: auto, pullman, treni, navi, aerei, macchine di ogni genere.
I Saturniani realizzarono basi spaziali ed astronavi futuristiche, tecnologiche e gigantesche, con esse iniziarono a intraprendere i viaggi nello spazio per studiarlo, arrivarono a visitare l’Universo anche oltre il sistema solare.
In breve tempo tutto il pianeta Saturno, si trasformò in una vera e propria metropoli moderna, vi erano tantissime città collegate da una fitta rete di trasporti, ricolme di palazzi alti centinaia di metri, scuole, Università e uffici di vario genere e finalità. Veri maestri della conoscenza, padroni di tutti i segreti della Scienza, dell’Astronomia, la Matematica, la Fisica, la Tecnologia Informatica, l’ingegneria, l’Architettura e la Medicina ecc.
L’immenso continente, unico e compatto che si estendeva in tutto il pianeta Saturno, era diviso in sei Nazioni: la Nazione del Vento, la Nazione del Fuoco, la Nazione dell’Acqua, la Nazione della Terra, la Nazione del Ghiaccio. Vi era un solo Re che insieme alla sua Regina governava tutto il pianeta, il suo palazzo lussuoso, grande e maestoso si trovava nella Nazione del Ghiaccio, egli era accompagnato da Sei Saggi Eruditi e dal parlamento che era composto di un totale di seimila membri.
Il Re, la Regina, i Sei Saggi e i seimila membri del parlamento si occupavano di amministrare, governare e emanare leggi che venivano tutte trascritte nel Sacro Codice Civile della legge dei Saturniani.
I Sei Saggi erano eletti dal popolo ogni sei anni, uomini e donne sapienti, eruditi, potevano essere anche sacerdoti e sacerdotesse, erano a conoscenza di tutti segreti della scienza, essi avevano la gestione di ciascuna delle sei Nazioni.
I membri del parlamento venivano eletti ogni nove anni sempre dal popolo.
Si riteneva e credeva che i Sei Saggi con la loro meditazione spirituale, riuscissero a prendere contatti direttamente con il Dio Universale, la Sorgente, il Creatore di tutto ciò che esiste.
Ogni Nazione era in possesso di un esercito all’avanguardia, per la protezione del pianeta, da eventuali invasioni esterne, a opera di civiltà aliene. Inoltre i Saturniani svilupparono una tipologia di scrittura e un linguaggio molto avanzato, basato su simboli matematici, il loro alfabeto fu caratterizzato da circa seimila lettere.
Il Sovrano indossava vesti abbastanza semplici, però assai calde, fatte con pelli e lana ricavata dalle pecore e da altri animali, utilizzavano molto il colore nero o viola, perché la loro particolare genetica di origine rettile, richiedeva l’esigenza di assorbire la luce del Sole il più possibile, e i colori scuri aiutavano a catturarla maggiormente. Se questo non avveniva, i Saturniani potevano rischiare di contrarre malattie alla pelle abbastanza gravi per la loro salute, fisicamente erano molto delicati. Il Re portava sempre con se il bastone del comando o scettro del potere, con inciso sopra il simbolo del pianeta Saturno: la falce che simboleggiava la fine dei raccolti invernali. Attorno al bastone vi erano scolpiti due serpenti avvolti elicoidalmente che rappresentavano: la conoscenza, la presa di coscienza e la saggezza, e la particolarità del loro DNA di origine rettile. Inoltre simboleggiavano il trionfo della conoscenza scientifica e della tecnologia all’avanguardia, che consentì loro di sopravvivere comunque alle gelate perenni Invernali, tipiche del loro pianeta.
La bandiera dei Saturniani solitamente era a sfondo nero o viola, e al centro di essa vi era raffigurata la testa di un serpente, per simboleggiare il loro tipo di genetica. Essa sventolava di solito, al di sopra del palazzo del Sovrano.
I Saturniani credevano in un unico Dio Cosmico e Universale, Creatore di tutto ciò che esiste. In suo onore, in tutte le metropoli futuristiche e apocalittiche, edificavano dei Templi Sacri, sempre dall’aspetto piramidale, costruiti in luoghi del pianeta determinati da forte elettromagnetismo e orientati precisamente verso i quattro punti cardinali. I Templi Saturniani avevano la caratteristica di non possedere la copertura, in modo tale da far penetrare i raggi del Sole caldo dentro la struttura sacra, dall’esterno aveva l’aspetto come quello di una piramide tagliata a metà. I Templi Sacri erano realizzati con grandi mattoni di forma rettangolare di pietra o argilla cotta e essiccata al sole, tutti della stessa identica dimensione, poiché tagliati con grandi macchine assai precise, infatti erano posizionati e incastrati tra loro in perfetto equilibrio, tanto che non c’era bisogno di utilizzare il cemento, i Saturniani erano in possesso di tecniche ingegneristiche molto all’avanguardia. All’interno dei Templi, in fondo alla sala, vi era un grande altare di colore nero con una tovaglia elegante e lussuosa che lo ricopriva, adornata di pietre preziose. Dietro l’altare, il Sacerdote, che di solito faceva parte della commissione dei Sei Saggi Eruditi, predicava ed insegnava ai fedeli, in nome del Dio Universale, e lo ascoltavano davanti a lui seduti sopra un grande tappeto raffinato e costoso, adornato di pietre preziose e realizzato a mano, solitamente era di colore viola.
Dopo il discorso del Sacerdote di solito, si procedeva tutti con la meditazione spirituale, per cercare di mettersi in contatto con il Dio Cosmico e con la sua luce divina, che i Saturniani credevano risiedesse dentro ogni Essere vivente da Dio stesso creato.
La meditazione spirituale si effettuava seduti a gambe incrociate e a occhi chiusi, si rimaneva in silenzio, si liberava la mente da ogni pensiero e si cercava di entrare in trance profonda, per riuscire a mettere la coscienza e l’anima, in contatto diretto con Dio.
Sul muro situato dietro l’altare del Tempio vi era raffigurata una grande stella a sei punte molto colorata, realizzata con la tecnica del mosaico che era il simbolo di Saturno, del popolo dei Saturniani e della loro religione, e una raffigurazione schematica del sistema solare dell’epoca e le sue caratteristiche. Anche i Saturniani, ritenevano sacro il Sole, poiché era considerato da loro la stella madre generatrice di vita. Però fu un popolo molto razionale e concreto, non superstizioso, quindi non consideravano il Sole un Dio antropomorfo come i Venusiani e i Marziani, ma una semplice stella, grazie alla quale vi era la vita nel sistema solare. In onore del ciclo dell’astro solare, anche i Saturniani celebravano quattro feste durante tutto l’anno, che coincidevano con l’arrivo delle quattro stagioni: il Solstizio d’Inverno, il Solstizio d’Estate, l’Equinozio di Primavera e l’Equinozio d’Autunno. L’inizio dell’anno Saturniano arrivava con la primavera, stagione che insieme all’estate era ritenuta alquanto sacra e importante, per via della rinascita della natura, e anche perché poneva fine agli inverni assai rigidi, lunghi e gelidi, dove era difficile davvero sopravvivere. Anche i Saturniani per celebrare l’evento tanto atteso dell’arrivo della Primavera, usavano fare delle feste sfarzose ed eleganti con canti e balli, e scambiarsi dei regali e doni tra le famiglie…”
Si fecero chiamare, dagli altri popoli del sistema solare i viaggiatori dello spazio: Il popolo dei Gioviani e dei Saturniani. La rivoluzione intorno al Sole di entrambi i pianeti, che determinava un anno sia Gioviano che Saturniano era assai lenta, ne consegue il fatto che i due popoli svilupparono una notevole longevità, un ritmo di crescita lento, e un’aspettativa di vita assai più lunga, rispetto agli altri popoli del sistema solare.
Il popolo dei Saturniani si sviluppò, grazie all’evoluzione attraverso i secoli e i millenni di una specie Umanoide assai Intelligente e Autocosciente, di origine rettile, autoctona del pianeta Saturno.
I Saturniani erano Esseri Umanoidi Autocoscienti provvisti sempre di braccia e gambe come i Venusiani e i Marziani e camminavano con il tronco eretto. Avevano la pelle bianca color latte, pallida e molto chiara. Sia i maschi che le femmine avevano il corpo glabro, senza peli, e non erano provvisti di capelli né di barba. Erano alti, slanciati di corporatura robusta e di bello aspetto, decisamente attraenti e affascinanti, arrivavano quasi a tre metri di altezza. Il fisico era sinuoso, sensuale, asciutto, simmetrico, armonioso, regolare e proporzionato, avevano un cranio serpentiforme rivolto verso l’alto, espanso e dolicocefalo. Gli occhi erano molto grandi ed espressivi, assomigliavano a quelli di un rettile, poiché avevano l’iride verticale, riflettevano tutti i colori dell’arcobaleno. Tuttavia spesso gli sguardi dei Saturniani erano molto freddi, arcigni e misteriosi. I nasi erano piccoli e delicati, le bocche carnose, belle e morbide, tendenti al rosso, le orecchie erano grandi ed a punta.
La loro alimentazione era del tutto carnivora, al contrario dei Venusiani, non potevano tollerare e digerire un tipo di nutrimento vegetariano. Per via del fatto che erano del tutto carnivori avevano i denti canini più sviluppati, più grandi e affilati rispetto agli altri.
All’inizio dell’evoluzione i Saturniani abitavano in villaggi semplici, costruiti con la legna e l’argilla, vivevano di caccia e di pesca.
Nel corso di pochi millenni, si evolsero più velocemente rispetto agli altri popoli del sistema solare, in concomitanza con i loro vicini Gioviani, grazie ad un’intelligenza molto sviluppata, attenta ed acuta, soggetta ad accrescere nel tempo in modo impressionante, la loro evoluzione raggiunse infatti livelli elevati. Costruirono in tutto il pianeta, delle vere a proprie metropoli apocalittiche, futuristiche, computerizzate e robotizzate. Possedevano mezzi di trasporto elettrici e volanti: auto, pullman, treni, navi, aerei, macchine di ogni genere.
I Saturniani realizzarono basi spaziali ed astronavi futuristiche, tecnologiche e gigantesche, con esse iniziarono a intraprendere i viaggi nello spazio per studiarlo, arrivarono a visitare l’Universo anche oltre il sistema solare.
In breve tempo tutto il pianeta Saturno, si trasformò in una vera e propria metropoli moderna, vi erano tantissime città collegate da una fitta rete di trasporti, ricolme di palazzi alti centinaia di metri, scuole, Università e uffici di vario genere e finalità. Veri maestri della conoscenza, padroni di tutti i segreti della Scienza, dell’Astronomia, la Matematica, la Fisica, la Tecnologia Informatica, l’ingegneria, l’Architettura e la Medicina ecc.
L’immenso continente, unico e compatto che si estendeva in tutto il pianeta Saturno, era diviso in sei Nazioni: la Nazione del Vento, la Nazione del Fuoco, la Nazione dell’Acqua, la Nazione della Terra, la Nazione del Ghiaccio. Vi era un solo Re che insieme alla sua Regina governava tutto il pianeta, il suo palazzo lussuoso, grande e maestoso si trovava nella Nazione del Ghiaccio, egli era accompagnato da Sei Saggi Eruditi e dal parlamento che era composto di un totale di seimila membri.
Il Re, la Regina, i Sei Saggi e i seimila membri del parlamento si occupavano di amministrare, governare e emanare leggi che venivano tutte trascritte nel Sacro Codice Civile della legge dei Saturniani.
I Sei Saggi erano eletti dal popolo ogni sei anni, uomini e donne sapienti, eruditi, potevano essere anche sacerdoti e sacerdotesse, erano a conoscenza di tutti segreti della scienza, essi avevano la gestione di ciascuna delle sei Nazioni.
I membri del parlamento venivano eletti ogni nove anni sempre dal popolo.
Si riteneva e credeva che i Sei Saggi con la loro meditazione spirituale, riuscissero a prendere contatti direttamente con il Dio Universale, la Sorgente, il Creatore di tutto ciò che esiste.
Ogni Nazione era in possesso di un esercito all’avanguardia, per la protezione del pianeta, da eventuali invasioni esterne, a opera di civiltà aliene. Inoltre i Saturniani svilupparono una tipologia di scrittura e un linguaggio molto avanzato, basato su simboli matematici, il loro alfabeto fu caratterizzato da circa seimila lettere.
Il Sovrano indossava vesti abbastanza semplici, però assai calde, fatte con pelli e lana ricavata dalle pecore e da altri animali, utilizzavano molto il colore nero o viola, perché la loro particolare genetica di origine rettile, richiedeva l’esigenza di assorbire la luce del Sole il più possibile, e i colori scuri aiutavano a catturarla maggiormente. Se questo non avveniva, i Saturniani potevano rischiare di contrarre malattie alla pelle abbastanza gravi per la loro salute, fisicamente erano molto delicati. Il Re portava sempre con se il bastone del comando o scettro del potere, con inciso sopra il simbolo del pianeta Saturno: la falce che simboleggiava la fine dei raccolti invernali. Attorno al bastone vi erano scolpiti due serpenti avvolti elicoidalmente che rappresentavano: la conoscenza, la presa di coscienza e la saggezza, e la particolarità del loro DNA di origine rettile. Inoltre simboleggiavano il trionfo della conoscenza scientifica e della tecnologia all’avanguardia, che consentì loro di sopravvivere comunque alle gelate perenni Invernali, tipiche del loro pianeta.
La bandiera dei Saturniani solitamente era a sfondo nero o viola, e al centro di essa vi era raffigurata la testa di un serpente, per simboleggiare il loro tipo di genetica. Essa sventolava di solito, al di sopra del palazzo del Sovrano.
I Saturniani credevano in un unico Dio Cosmico e Universale, Creatore di tutto ciò che esiste. In suo onore, in tutte le metropoli futuristiche e apocalittiche, edificavano dei Templi Sacri, sempre dall’aspetto piramidale, costruiti in luoghi del pianeta determinati da forte elettromagnetismo e orientati precisamente verso i quattro punti cardinali. I Templi Saturniani avevano la caratteristica di non possedere la copertura, in modo tale da far penetrare i raggi del Sole caldo dentro la struttura sacra, dall’esterno aveva l’aspetto come quello di una piramide tagliata a metà. I Templi Sacri erano realizzati con grandi mattoni di forma rettangolare di pietra o argilla cotta e essiccata al sole, tutti della stessa identica dimensione, poiché tagliati con grandi macchine assai precise, infatti erano posizionati e incastrati tra loro in perfetto equilibrio, tanto che non c’era bisogno di utilizzare il cemento, i Saturniani erano in possesso di tecniche ingegneristiche molto all’avanguardia. All’interno dei Templi, in fondo alla sala, vi era un grande altare di colore nero con una tovaglia elegante e lussuosa che lo ricopriva, adornata di pietre preziose. Dietro l’altare, il Sacerdote, che di solito faceva parte della commissione dei Sei Saggi Eruditi, predicava ed insegnava ai fedeli, in nome del Dio Universale, e lo ascoltavano davanti a lui seduti sopra un grande tappeto raffinato e costoso, adornato di pietre preziose e realizzato a mano, solitamente era di colore viola.
Dopo il discorso del Sacerdote di solito, si procedeva tutti con la meditazione spirituale, per cercare di mettersi in contatto con il Dio Cosmico e con la sua luce divina, che i Saturniani credevano risiedesse dentro ogni Essere vivente da Dio stesso creato.
La meditazione spirituale si effettuava seduti a gambe incrociate e a occhi chiusi, si rimaneva in silenzio, si liberava la mente da ogni pensiero e si cercava di entrare in trance profonda, per riuscire a mettere la coscienza e l’anima, in contatto diretto con Dio.
Sul muro situato dietro l’altare del Tempio vi era raffigurata una grande stella a sei punte molto colorata, realizzata con la tecnica del mosaico che era il simbolo di Saturno, del popolo dei Saturniani e della loro religione, e una raffigurazione schematica del sistema solare dell’epoca e le sue caratteristiche. Anche i Saturniani, ritenevano sacro il Sole, poiché era considerato da loro la stella madre generatrice di vita. Però fu un popolo molto razionale e concreto, non superstizioso, quindi non consideravano il Sole un Dio antropomorfo come i Venusiani e i Marziani, ma una semplice stella, grazie alla quale vi era la vita nel sistema solare. In onore del ciclo dell’astro solare, anche i Saturniani celebravano quattro feste durante tutto l’anno, che coincidevano con l’arrivo delle quattro stagioni: il Solstizio d’Inverno, il Solstizio d’Estate, l’Equinozio di Primavera e l’Equinozio d’Autunno. L’inizio dell’anno Saturniano arrivava con la primavera, stagione che insieme all’estate era ritenuta alquanto sacra e importante, per via della rinascita della natura, e anche perché poneva fine agli inverni assai rigidi, lunghi e gelidi, dove era difficile davvero sopravvivere. Anche i Saturniani per celebrare l’evento tanto atteso dell’arrivo della Primavera, usavano fare delle feste sfarzose ed eleganti con canti e balli, e scambiarsi dei regali e doni tra le famiglie…”
Se vi incuriosisce l’estratto del mio libro vi aspetto su amazon e Youcanprint…:);)
Un Abbraccio..
Ninmah Damkina
Un Abbraccio..
Ninmah Damkina












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